





L'IDEA DI PLASTICOCENE
È nata in me qualche anno fa quando iniziai a capire, osservando con i miei occhi, cosa stava accadendo nell’ambiente marino. Il 6 gennaio 2020 mio figlio, che portavo con me nelle mie esplorazioni, chiese alla befana di portare via tutta la plastica che inquina gli oceani: in quel momento capii che dovevo fare qualcosa per contribuire, nell’ambito delle mie capacità e competenze, al dibattito sul tema della ecosostenibilità.
I nostri figli riusciranno ancora in futuro ad ammirare alcuni tra i più spettacolari capolavori dell’architettura marina: ovvero le barriere coralline?
Nel 2050 ci sarà più plastica che pesci nel mare?
Non ho la presunzione di rispondere a queste domande, spesso fattemi da alcuni visitatori, cerco di divulgare, sensibilizzare e proporre soluzioni che possano migliorare le nostre abitudini quotidiane, per limitare, riutilizzare e riciclare il più possibile la plastica.

LA MOSTRA
Credo fermamente nel potere dell’arte e nella capacità di provocazione delle installazioni artistiche di toccare intimamente la sensibilità dello spettatore.
Plasticocene è un progetto poliedrico che mira alla diffusione della consapevolezza dell’importanza del nostro polmone blu attraverso molteplici forme.
Una di queste è rappresentata dalle installazioni artistiche, un’altra dalle informazioni scientifiche presentate attraverso una serie di pannelli.
L’uomo è un microcosmo a immagine del macrocosmo: il nostro Pianeta, che dovremmo chiamare pianeta Acqua e non pianeta Terra, dato che è composto dal 71% di acqua.Le attività proposte sono mirate alla sensibilizzazione dei più giovani, bambini e ragazzi, e delle loro famiglie sull’annoso tema della dispersione di plastiche e microplastiche e dei loro impatti sugli ecosistemi marini e saranno svolte come attività di animazione collegate alla mostra itinerante “Plastic-ocene – L’antropizzazione del mare”.

LABORATORI E VISITE GUIDATE
Le attività proposte sono mirate alla sensibilizzazione dei più giovani, bambini e ragazzi, e delle loro famiglie sull’annoso tema della dispersione di plastiche e microplastiche e dei loro impatti sugli ecosistemi marini e saranno svolte come attività di animazione collegate alla mostra itinerante “Plastic-ocene – L’antropizzazione del mare”.

IL FUTURO DEL PROGETTO
In futuro vorrei contribuire concretamente alla salvaguardia del mare e al restauro dei fondali marini attraverso una serie di iniziative sul territorio, tra le quali la riforestazione, poiché il 50% dell’ossigeno proviene dagli oceani (plancton e verde di mare).

Sono nata e mi sono formata in un laboratorio d’arte e fin da piccola mi sono abituata a comunicare attraverso il linguaggio dell’arte. Non ho fatto altro, durante la mia vita, che occuparmi d’arte: la sua storia, il restauro, la pittura.
A questi interessi ho unito la mia passione per il mare, ancor oggi per me una delle sensazioni più emozionanti è stare sospesa nel flusso marino. Rimango incantata dinanzi a una cattedrale gotica così come dinanzi a una barriera di coralli dalle architetture straordinarie, che impiegano
anni per crescere di pochi millimetri.





l messaggio dell’esposizione vuole essere diretto e completo.
Unendo arte, installazioni, immagini fotografiche e nozioni di biologia marina, vuole trasmettere soprattutto alle giovani generazioni un messaggio
positivo: siamo solo una goccia ma assieme possiamo formare un oceano!